by Riccardo Esposito | 10 Sep 2014 | Strategie di Marketing |
Esatto. Il tempo è importante in questo settore: tutto si basa su un flusso di notizie che aggiorna in continuazione la home page di Twitter, di Facebook e di Google Plus. Le notizie scandiscono il tempo della nostra esistenza e tu devi essere capace di individuare e rilanciare il link giusto. Ma non è solo questa l’importanza del tempo. Sui social, soprattutto sei sei un brand o gestisci i social di un’azienda, devi risponde con rapidità. Sì perché queste piattaforme infrangono il mito della comunicazione monodirezionale e creano un canale di comunicazione per gli utenti. In altre parole, oggi il pubblico può parlare. Può creare contenuti e può anche dar voce al dissenso. Per questo il modo migliore per fare Social Media Marketing, e per evitare epic fail, è offrire beni o servizi di qualità. Un cliente soddisfatto è una fonte di problemi in meno sui social. Il secondo ingrediente per fare SMM, e in particolar modo per ottimizzare la voce dei clienti sui social, è sicuramente la gestione del tempo. Soprattutto per quanto concerne le risposte perché una cosa è chiara: gli utenti si aspettano risposte rapide. E se le aspettano perché cercano di bypassare i tipici canali, ma anche perché vogliono rendere pubblico il proprio stato. Sono felici per l’acquisto? Sono insoddisfatti? Hanno un problema? Tutto in pubblica piazza. E tu hai un compito: rispondere subito. Guarda questa dati raccolti da Marketing Land attraverso un sondaggio. Il 65 per cento dei partecipanti vuole una risposta entro due ore o meno, e il 20 per cento si aspetta una risposta in 30 minuti o meno. Tempi ristretti, tempi che prevedono la presenza...
by Danilo Polidori | 8 Sep 2014 | Eccellenze digitali Italiane |
Quando decidi di pubblicare un blog, un sito web, un e-commerce hai un unico obiettivo: andare online e iniziare a lavorare sodo per raggiungere i tuoi obiettivi. Obiettivi che, a volte, non arrivano. Perché? I contenuti di qualità ci sono, le foto sono spettacolari e l’estetica risponde alle moderne esigenze del web design. Hai anche contattato un esperto SEO per posizionare il sito: cosa manca? Forse la risposta si trova nell’usabilità dei siti web, un universo di conoscenze che permette di rispondere a una domanda apparentemente semplice: le persone riusciranno a usare il mio sito nel modo giusto? Un e-commerce deve agevolare l’utente è spingerlo verso l’acquisto di un prodotto, un blog deve proporre contenuti in modo chiaro, un sito di prenotazioni deve snellire il processo e chiarire subito il suo scopo. Sulla carta tutto questo appare semplice, in realtà si nascondono decine di ostacoli. Ostacoli che spesso inserisci tu nelle pagine dei tuoi progetti. Certo, non lo fai con coscienza. Ma solo perché non è semplice avere una conoscenza completa dell’usabilità. Per questo fa sempre comodo avere sulla scrivania un libro come Web Usability, un lavoro firmato da Simone Giomi e Jacopo Pasquini che oggi saranno protagonisti dell’intervista settimanale dedicata alle eccellenze digitali. Ciao! Quali sono le vostre competenze? Ciao a tutti e grazie per l’ospitalità. Jacopo fa consulenza e formazione di marketing e comunicazione digitale, Simone è specializzato in User Experience Design. Come e quando avete deciso di occuparvi della Web Usability? Entrambi abbiamo studiato Scienze della comunicazione all’Università di Siena – seppur con specializzazioni diverse – ed entrambi, poi, abbiamo avuto collaborazioni professionali focalizzate sulla UX...
by Riccardo Esposito | 5 Sep 2014 | Content Marketing |
La pubblicazione di contenuti sponsorizzati, nell’universo della native advertising, lascia ancora grandi interrogativi. Uno su tutti: come si guadagna credibilità in questo campo? Più volte abbiamo indicato questi contenuti come perfettamente in linea con le esigenze del lettore una volta rispettate le norme della chiarezza del brand e dell’utilità del contenuto. Eppure ci sono ancora incertezze. Non solo: ci sono anche punti fermi in questo mondo. Uno, ad esempio, riguarda le continue difficoltà riscontrate in un sistema pubblicitario basato solo sui banner. Difficile catturare l’attenzione di buon pubblico sempre più abituato alla presenza dei banner, e sempre più bravo a evitarli. Relegare la tua presenza sponsorizzata alla sidebar è poco producente: meglio farsi riconoscere come autore di articoli utili. La strada dei contenuti sponsorizzati si fa, di conseguenza, sempre più necessaria. Al tempo stesso, diventa utile un’operazione di credibilità capace di rafforzare le pubblicazioni sponsorizzate agli occhi dei lettori. Sta diventando un problema, vero? Niente paura: ho preso qualche consiglio da questo post di contently che puoi facilmente adattare al tuo modello. Non risparmiare in chiarezza Lo sai, apparire come contenuto sponsorizzato in home page può diminuire il click trought rate e le persone possono passare oltre. Ma questo non conta: devi pensare sempre alla chiarezza. Quindi devi dire esattamente quello che il lettore andrà a cliccare e a leggere: niente trucchi e niente inganni. Solo trasparenza. Lavora con pubblicità e messaggi eticamente corretti. Non è una questione di buonismo ma di come puoi ottenere dei vantaggi di immagine attraverso la pubblicità. Mantieni alto lo standard I tuoi contenuti sponsorizzati devono seguire la strada dell’eccellenza. Per quanto possa essere scritto da un brand, un articolo...
by Riccardo Esposito | 3 Sep 2014 | Strategie di Marketing |
Molto. Una condivisione ha un gran valore. Rappresenta il giudizio (tutto sommato) positivo nei confronti del tuo operato. Una condivisione (che sia fatta attraverso Facebook, Google Plus o Twitter non ha importanza in questa sede) racchiude una scelta interessata al tuo lavoro. Al lavoro che hai svolto nel corso dei mesi, degli anni. Sì perché la condivisione del contenuto non veicola solo l’articolo: condivide la tua idea, il tuo progetto, la tua visione. In un articolo non c’è solo il contenuto scritto, ma anche quello non scritto. E questo contenuto non nasce in un giorno o due, non si formano in poche ore. Chi condivide il tuo post condivide (in linea di massima) il tuo modo di vedere un determinato argomento. Condivide un’idea, non solo una combinazione di consonanti e vocali. La condivisione è arricchimento dell’altro, arricchimento di chi riceve. Ma è anche azione gradita da chi viene condiviso. Per questo dovrebbe essere ripagata con una parola gentile. Con un grazie. Sui social è facile, basta lasciare un commento. Non sempre è possibile a causa del tempo: io a volte non riesco a ringraziare tutte le persone che condividono i miei post. Chi mi conosce, però, sa che sono grato a ogni singola persona che mi dedica attenzione. Perché conosco il vero valore di una condivisione. Un valore che – da un punto di vista squisitamente tecnico – si divide in due rami distinti e separati: la diffusione del contenuto che hai creato e quella del tuo nome, del tuo brand. La diffusione del contenuto è fine a sé stessa: permette al link di farsi cliccare e al messaggio...
by Danilo Polidori | 1 Sep 2014 | Eccellenze digitali Italiane |
La SEO è un terreno di conquista. Un terreno inesplorato dove non esiste una verità, non esiste una certezza. La SEO è evoluzione, e prevede registrazione dei risultati, studio della tecnica, capacità di adattamento. Ma la SEO è anche semantica. Esatto, semantica. Ti aspettavi altro? Fare ottimizzazione per i motori di ricerca vuol dire anche questo, vuol dire anche lavorare sul significato della lingua. Ci sono specialisti del settore che in questo periodo stanno puntando molto sulla semantica. Uno di questo è Francesco Margherita. Chi sei e di cosa ti occupi? Ciao, mi chiamo Francesco Margherita, sono un consulente SEO e un sociologo. Amo Claudia, la birra, gli hamburger fatti bene e le persone quando interagendo tra di loro fanno succedere cose. Racconta ai lettori come hai iniziato Un giorno qualcuno mi disse che c’era questo motore di ricerca programmato per scegliere cosa è meglio e cosa è peggio proprio come fanno le persone. Una provocazione troppo forte per un appassionato di scienze sociali. Pur non avendo conoscenze informatiche approfondite come la maggior parte dei miei colleghi, ho cercato di capire come funzionasse partendo da quello che so fare, cioè leggere le dinamiche sociali e cercare corrispondenze. Ho trascorso gli ultimi 7 anni a osservare ricorrenze nel testo e nelle interazioni tra siti web e tendenze di ricerca rapportandole ai miei studi sulle teorie della complessità sociale. Alla fine ho smesso di pensare. Da quel momento la mia mente si è riempia di intuizioni. Meglio lavorare come freelance o in team? Se mi avessi fatto questa domanda un anno fa, ti avrei risposto che da soli si va veloce,...
by Riccardo Esposito | 29 Aug 2014 | MediaBuzz Blog, Strategie di Marketing |
L’importanza delle immagini nel social media marketing è ormai cosa nota. In un web sempre più congestionato e gonfio di informazioni tu devi attirare l’attenzione del follower o del fan. Delle persone. Come? Con Le immagini, mi sembra ovvio. Beh, ovvio è una parola grossa. Non ci sono solo le immagini, la faretra del social media marketer è piena di frecce (vuoi forse sminuire l’importanza della scrittura?) ma è un dato acquisito che le immagini fanno bene ai social. Fanno bene a Twitter, a Google Plus e a Facebook. Soprattutto a Facebook. Lasciare solo questa informazione però vuol dire abbandonare i contenuti al proprio destino. Vuol dire improvvisare. Basta pubblicare un’immagine accattivante (magari un gattino) per trovare il Santo Graal del visual content? Non è così. Le immagini possono essere usate in mille modi diversi su Facebook. Ecco la prova tangibile. 1. Sfruttare gli stereotipi Se ti rivolgi a una categoria di professionisti o a un target con un buon senso dell’umorismo (non sempre è presente questo dettaglio, eh) puoi utilizzare le immagini per fare leva sugli stereotipi, su elementi divertenti che fanno parte dell’esistenza del target stesso. I meme sono perfetti. Attraverso immagini codificate e condivise da un pubblico più o meno ampio puoi far leva sull’ironia e trasformare un’immagine in qualcosa di piacevole da condividere. Per creare il tuo meme ci sono diversi strumenti online: io preferisco Meme Generator, legato a un ottimo catalogo. 2. Coinvolgere il pubblico Un trucco che uso spesso. Se lavori con un bene è molto semplice: basta mettere due oggetti a confronto e chiedere ai fan di scegliere. Magari con una motivazione. L’oggetto...
by Riccardo Esposito | 27 Aug 2014 | Eccellenze digitali Italiane |
Ci sono persone che le conosci da sempre. O che ti sembra di conoscere da sempre perché sono una presenza costante del web. Ma non da oggi o da ieri: da quando hai iniziato a lavorare sul web hanno sempre arricchito l’universo social con tanta qualità. Queste persone le ammiri, le segui con costanza e attenzione certosina. Poi arriva il momento di intervistare queste persone. Perché possono dare un contributo importante al tuo progetto, possono dare quell’idea in più che stavi cercando. possono darti – ecco, questo è importante – ispirazione. E in una rubrica chiamata “eccellenze digitali”, una rubrica che ha già intervistato personaggi come Riccardo Scandellari, Rudy Bandiera e Salvatore Russo, non poteva mancare Claudio Gagliardini. Ciao, di cosa ti occupi? Mi chiamo Claudio Gagliardini e mi occupo di marketing e di comunicazione in rete, con particolare riferimento ai nuovi media e ai canali sociali. Faccio consulenza e formazione, prima ancora che offrire servizi e prodotti attraverso la mia azienda. Come hai iniziato? A partire dagli anni ’90 ho lavorato in ambito turistico-ricettivo, in cui ho compreso le potenzialità del web e quale portata avrebbe avuto questa innovazione. Dalla metà della prima decade dei primi anni duemila, ho deciso di farne una professione scendendo dai monti del Piemonte, dove lavoravo da qualche anno, e trasferendomi a Milano prima e poi a Cremona, dove oggi opero prevalentemente. Meglio freelance o lavorare in team? Dipende dalla propria inclinazione e dal proprio talento. Si può essere “sprecati” tanto in squadra che come individui se si è al posto sbagliato o nel momento sbagliato. Da freelance è più difficile crescere se non si...
by Riccardo Esposito | 20 Aug 2014 | Strategie di Marketing |
Devi lavorare sodo per avere successo nel mondo del blogging. Devi avere anche fiuto, devi capire al volo qual è l’argomento da pubblicare. Ma devi anche mantenere la barra e scrivere senza perdere il tuo stile. In altre parole è un lavoro duro, impegnativo. Niente paura. Per migliorare il tuo post devi seguire poche linee guida. Voglio dire… i dettagli da curare sono tanti, soprattutto quando lavori con il blogging aziendale, ma i pilastri si contano sulle dita di una mano. Anzi, una mano e un pollice. Ecco 6 elementi, presi dall’ottima infografica di Quicksprout, che non puoi assolutamente ignorare quando pubblichi un post. Immagini accattivanti Sembra banale, vero? Eppure il web è pieno di blogger che sottovalutano la forza delle immagini. Il lettore accoglie il contenuto nella sua totalità, e valuta la presenza delle immagini in modo positivo o negativo. Tutto dipende dalla tua scelta. Ti consiglio di usare foto di qualità, di ottimizzarle per i motori di ricerca e di alleggerirle il più possibile senza perdere la qualità. Ma soprattutto devi rispettare la connessione semantica tra soggetto dell’immagine e testo. Questo significa che non devi scegliere immagini accattivanti ma slegate dai contenuti scritti: le immagini devono essere sempre contestualizzate. Altrimenti perdono significato e diventano solo un ostacolo alla lettura. Cura il design Esatto. Non basta scegliere una buona immagine per dare credibilità al tuo post. Assicurati che tutti gli elementi del design siano in linea con le esigenze del lettore. In particolare controlla che il tema responsive non deformi gli elementi sui vari monitor. Avere un blog responsive è indispensabile, ma anche la cura dei dettagli. I pulsanti per...
by Riccardo Esposito | 13 Aug 2014 | Social Marketing |
Pinterest è uno strumento fantastico. Sul serio. Lo so, può sembrare un’affermazione banale (sarò l’unico e il primo ad aver intravisto grandi potenzialità in Pinterest?) ma credo che Pinterest superi il semplice collezionare gattini, soprammobili e altre immagini belle da vedere. Pinterest, per farla breve, può diventare un ottimo strumento per supportare la tua strategia di blogging. E in particolar modo per piegare la content curation intorno alla necessità del tuo blog. Una bella opportunità, vero? La soluzione è semplice: scegliere, selezionare, inserire in una board. Spesso Pinterest viene inteso come una realtà adatta solo a chi ha immagini da raccogliere e mostrare. Perché il collezionismo fa parte delle classiche attività umane: gli uomini amano collezionare. Ma a volte non è sufficiente, non soddisfa le necessità di chi cerca contenuti utili. Contenuti selezionati. Ecco, Pinterest è un ottimo strumento per fare content curation. Tutto parte, ovviamente, dal tuo account: devi creare una board dedicata a un argomento preciso. Usa un nome chiaro e usa la descrizione per spiegare nel dettaglio l’obiettivo della bacheca, e ricorda che le parole usate nel titolo verranno usate anche nel permalink della bacheca. Perché creare questa board? Per raccogliere contenuti utili alla tua nicchia o solo a una parte. Ti faccio un esempio: il tuo blog si occupa di web marketing? Puoi creare una board per ogni sezione – tipo SEO, webwriting, branding – ma se il tuo blog di occupa solo di social puoi creare un’unica board dedicata all’argomento. Oppure puoi creare una board per Facebook, una per Twitter… dipende da quanto vuoi approfondire. In realtà puoi anche diversificare e organizzare attraverso gli hashtag...
by Riccardo Esposito | 5 Aug 2014 | Strategie di Marketing |
I lettori del tuo blog sfuggono, non rispondono agli stimoli. Ma soprattutto ignorano il banner. Il caro vecchio banner nella sidebar è utile, certo, ma lo stesso Tagliaerbe ha dedicato diversi articoli (eccone uno) ai problemi che affliggono questa soluzione. Perché non provi a cambiare direzione? Perché non scegli un metodo alternativo? Magari puoi mandare in pensione i banner (o quantomeno diminuirne l’uso) e usare una Hello Bar per promuovere i contenuti più importanti. Sai cosa è la Hello Bar? Una barra di notifiche che si inserisce nella parte alta dell’header, praticamente sul bordo dello schermo, per inserire un messaggio. Un messaggio importante. Attraverso questo strumento puoi attirare l’attenzione del lettore verso un contenuto interessante, verso un pagina che ti sta a cuore. Ci sono mille modi per sfruttare la forza della Hello Bar ma le strade si ricongiungono in tre grandi filoni. Traffico La prima soluzione per sfruttare la Hello bar è semplice: portare traffico a una pagina intera o esterna. La barra si posiziona in alto e attira subito l’attenzione: la presenza di un bottone Call to Action personalizzabile migliora le performance. La possibilità di scegliere colori, invece, adatta questo elemento al design del blog. La Hello Bar può essere presente su ogni pagina del blog, oppure puoi selezionare le risorse. Da sfruttare soprattutto per: Promuovere una landing page o un articolo. Far conoscere una nuova risorsa del tuo network. Aumentare le vendite di un prodotto o un servizio. Contatti Una delle funzioni più interessanti della Hello Bar: la possibilità di raccogliere contatti email. Sai bene che la newsletter è uno dei mezzi più efficaci – Email marketing has...