La parola al Community Manager: intervista a Giusy Congedo

La parola al Community Manager: intervista a Giusy Congedo

Il web ha una caratteristica fondamentale: raccoglie una serie infinita di professionalità. C’è un approfondimento per ogni campo, c’è una specializzazione che permette al singolo professionista di essere adatto a un lavoro o a un altro. Per questo abbiamo intervistato diversi profili, diversi professionisti.

C’è chi si occupa di SEO come Benedetto Motisi, c’è chi punta alla scrittura online come Alessandro Scuratti, c’è chi domina l’universo social come Rudy Bandiera. Ma la community chi la gestisce? Chi affronta orde di fan e follower inferocite? Gente coraggiosa come Giusy Congedo, community manager di professione. Leggiamo la sua intervista.

Chi sei e di cosa ti occupi?

Ciao a tutti 🙂 Sono Giusy Congedo, Community Manager e HootSuite Ambassador per l’Italia. Grazie alla mia professione, che si svolge per lo più sui social network, mi occupo di dare una voce social ai brand, cercando quotidianamente di rendere coinvolgente, utile e divertente la loro presenza sul web.

C’è chi mi definisce “prezzemolina del web” perché sono spesso in rete (o live) per commentare o fare LT di eventi e/o corsi del settore.

Come hai iniziato a lavorare nel SMM?

Il mio è stato un percorso molto graduale e abbastanza guidato da scelte di formazione e dalla passione che nutro per le scienze sociali.

Mi spiego: sono laureata in un corso di laurea specialistica di Scienze della Comunicazione e, dopo aver affrontato una parentesi nella pubblica amministrazione (per due anni ho lavorato a vari progetti di comunicazione in una realtà comunale che fa dell’informazione le sua fondamenta, l’Informagiovani di Genova), mi sono detta: “È ora di approfondire di più e di specializzarmi nel settore della comunicazione digitale”.

Per questo ho frequentato un corso professionale in cui ho scoperto la mia vocazione (social, ovviamente) aiutata dal prof. del corso, il consulente in Social Media Marketing Enrico Giubertoni.

Poi l’ascolto, la passione, la voglia di fare e le esperienze vissute mi hanno portato a continuare ad (in)formarmi e a specializzarmi sempre di più. Ed ora la storia è tutta da scrivere… (e speriamo che sia lunga)

Meglio Freelance o agenzia?

Non avendo mai lavorato come dipendente di un’agenzia di comunicazione non posso fare un confronto reale e tangibile, perché parlerei di esperienze solo per “sentito dire”.

Indubbiamente ci sono pro e contro sia dell’essere freelance (in primis la fatturazione, croce e delizia dei freelancer), sia dell’essere dipendente di un’agenzia, ma di una cosa sono certa: il Community Manager non va (quasi) mai in vacanza ed il tempo a sua disposizione deve essere gestito in assoluta autonomia. Non ci sono orari fissi ed il tempismo è tutto.

I social sono così importante per le aziende?

Quando un’azienda decide di “sbarcare sui social” deve innanzitutto fare un cambio di paradigma e deve veramente entrare nell’ottica di cosa voglia dire “essere social”.

Il modo di fare business cambia perché ci si deve adeguare a questo nuovo mondo e bisogna rispettare, almeno, queste semplici regole:

  • Ascoltare le esigenze dei clienti, in maniera costante ed in tempo reale;
  • (Re)agire, rispondendo sempre ai commenti (positivi o negativi) e ammettendo eventuali errori commessi;
  • Coinvolgere clienti ed influencer, perché sono loro che abitano, alimentano e vivono tutti i giorni le piattaforme social;
  • Mettere il cliente al centro dei processi aziendali.

 

Quindi sì, i social sono importanti, ma solo se usati in maniera consapevole, altrimenti possono rivelarsi anche una perdita di tempo e portare a risultati (addirittura) negativi. 

Come si integra il SMM con il copy e la SEO?

L’integrazione prima di tutto: strumenti, persone, metodologie, risorse devono collaborare tra loro! La creazione di una strategia digitale è come la costruzione di un enorme puzzle, in cui ogni tassello compone un pezzo del quadro finale.

Ecco perché credo che lavorare in team (soprattutto tra freelance) sia una mossa vincente. 

Native advertising e branded content mettono in pericolo l’autenticità di internet?

Credo che l’autenticità ce la mettano le persone che ci lavorano dietro, per cui è fondamentale creare un patto di trasparenza tra gli attori che forniscono questo tipo di servizio e coloro che ne usufruiscono.

Creare della campagne che siano veramente in linea con i valori dell’azienda è già un buon punto di partenza (mi riferisco ad uno dei recenti casi di partnership tra WeTransfer e Land Rover, un vero esempio di native advertising).

Se fatto bene un contenuto sponsorizzato (parlo anche delle fb ads o dei tweet sponsorizzati) può ingaggiare un fan/cliente.

Dal Marketing Department a PR e Customer Service. Come cambia la presenza aziendale?

Le imprese si stanno evolvendo verso una dimensione sempre più umana, infatti si parla di relazioni H2H: Human to Human, perché le aziende sono fatte di persone e tutte devono essere coinvolte nei processi decisionali, anche quando si tratta di obiettivi che riguardano i social.

Ovviamente ognuno conosce il proprio settore ed il dipartimento di marketing, cuore del business, dovrebbe pensare in maniera sempre più integrata: il lavoro di PR va fatto sia online che offline (cambiano gli strumenti, ma l’obiettivo è lo stesso) ed il Customer Service deve continuare la sua naturale evoluzione.

Mi soffermo su quest’ultimo… immediato per l’utente (basta un click per entrare in contatto con l’azienda), molto più complesso per l’azienda che lo cura. Il “must have” è munirsi di policy necessarie sia per rispondere in maniera veloce e tempestiva alle richieste degli utenti, ma anche per affrontare eventuali situazioni di crisi.

A mio avviso, quindi, deve cambiare il modo di vivere l’azienda a partire dalla comunicazione interna, che dev’esser social pure lei: il messaggio da comunicare deve essere lo stesso.

Spero che non sia solo utopia, forse tra qualche anno ce la faremo 😉

Il progetto più importante per te?

Ancora non si è palesato 😉 Una cosa, però, mi è sempre stata a cuore: coltivare le relazioni che ogni giorno nascono attorno a me. Molto spesso un pensiero, un tweet, una chat, una mention sono più significative di una parola di circostanza: le relazioni sono la linfa del web.

Danilo Polidori

Danilo Polidori, Online Media Manager e fondatore di MediaBuzz, inizia la sua giornata alle 6:00 am con una corsa di 50 minuti a Battersea Park durante la quale raccoglie idee ed energie per affrontare con positività la giornata. Crede con fermezza che lo sviluppo tecnologico, e dell’economia digitale, reppresenti l’occasione per internazionalizzare le eccellenze produttive del nostro paese e tornare grandi.

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