6 elementi che non puoi sottovalutare in un post
Devi lavorare sodo per avere successo nel mondo del blogging. Devi avere anche fiuto, devi capire al volo qual è l’argomento da pubblicare. Ma devi anche mantenere la barra e scrivere senza perdere il tuo stile. In altre parole è un lavoro duro, impegnativo. Niente paura. Per migliorare il tuo post devi seguire poche linee guida. […]
Devi lavorare sodo per avere successo nel mondo del blogging. Devi avere anche fiuto, devi capire al volo qual è l’argomento da pubblicare. Ma devi anche mantenere la barra e scrivere senza perdere il tuo stile. In altre parole è un lavoro duro, impegnativo. Niente paura. Per migliorare il tuo post devi seguire poche linee guida. Voglio dire… i dettagli da curare sono tanti, soprattutto quando lavori con il blogging aziendale, ma i pilastri si contano sulle dita di una mano. Anzi, una mano e un pollice. Ecco 6 elementi, presi dall’ottima infografica di Quicksprout, che non puoi assolutamente ignorare quando pubblichi un post. Immagini accattivanti Sembra banale, vero? Eppure il web è pieno di blogger che sottovalutano la forza delle immagini. Il lettore accoglie il contenuto nella sua totalità, e valuta la presenza delle immagini in modo positivo o negativo. Tutto dipende dalla tua scelta. Ti consiglio di usare foto di qualità, di ottimizzarle per i motori di ricerca e di alleggerirle il più possibile senza perdere la qualità. Ma soprattutto devi rispettare la connessione semantica tra soggetto dell’immagine e testo. Questo significa che non devi scegliere immagini accattivanti ma slegate dai contenuti scritti: le immagini devono essere sempre contestualizzate. Altrimenti perdono significato e diventano solo un ostacolo alla lettura. Cura il design Esatto. Non basta scegliere una buona immagine per dare credibilità al tuo post. Assicurati che tutti gli elementi del design siano in linea con le esigenze del lettore. In particolare controlla che il tema responsive non deformi gli elementi sui vari monitor. Avere un blog responsive è indispensabile, ma anche la cura dei dettagli. I pulsanti per...
Come sfruttare la content curation di Pinterest
Pinterest è uno strumento fantastico. Sul serio. Lo so, può sembrare un’affermazione banale (sarò l’unico e il primo ad aver intravisto grandi potenzialità in Pinterest?) ma credo che Pinterest superi il semplice collezionare gattini, soprammobili e altre immagini belle da vedere. Pinterest, per farla breve, può diventare un ottimo strumento per supportare la tua strategia […]
Pinterest è uno strumento fantastico. Sul serio. Lo so, può sembrare un’affermazione banale (sarò l’unico e il primo ad aver intravisto grandi potenzialità in Pinterest?) ma credo che Pinterest superi il semplice collezionare gattini, soprammobili e altre immagini belle da vedere. Pinterest, per farla breve, può diventare un ottimo strumento per supportare la tua strategia di blogging. E in particolar modo per piegare la content curation intorno alla necessità del tuo blog. Una bella opportunità, vero? La soluzione è semplice: scegliere, selezionare, inserire in una board. Spesso Pinterest viene inteso come una realtà adatta solo a chi ha immagini da raccogliere e mostrare. Perché il collezionismo fa parte delle classiche attività umane: gli uomini amano collezionare. Ma a volte non è sufficiente, non soddisfa le necessità di chi cerca contenuti utili. Contenuti selezionati. Ecco, Pinterest è un ottimo strumento per fare content curation. Tutto parte, ovviamente, dal tuo account: devi creare una board dedicata a un argomento preciso. Usa un nome chiaro e usa la descrizione per spiegare nel dettaglio l’obiettivo della bacheca, e ricorda che le parole usate nel titolo verranno usate anche nel permalink della bacheca. Perché creare questa board? Per raccogliere contenuti utili alla tua nicchia o solo a una parte. Ti faccio un esempio: il tuo blog si occupa di web marketing? Puoi creare una board per ogni sezione – tipo SEO, webwriting, branding – ma se il tuo blog di occupa solo di social puoi creare un’unica board dedicata all’argomento. Oppure puoi creare una board per Facebook, una per Twitter… dipende da quanto vuoi approfondire. In realtà puoi anche diversificare e organizzare attraverso gli hashtag...
Usa la Hello Bar di WordPress per convertire e fare lead generation
I lettori del tuo blog sfuggono, non rispondono agli stimoli. Ma soprattutto ignorano il banner. Il caro vecchio banner nella sidebar è utile, certo, ma lo stesso Tagliaerbe ha dedicato diversi articoli (eccone uno) ai problemi che affliggono questa soluzione. Perché non provi a cambiare direzione? Perché non scegli un metodo alternativo? Magari puoi mandare in […]
I lettori del tuo blog sfuggono, non rispondono agli stimoli. Ma soprattutto ignorano il banner. Il caro vecchio banner nella sidebar è utile, certo, ma lo stesso Tagliaerbe ha dedicato diversi articoli (eccone uno) ai problemi che affliggono questa soluzione. Perché non provi a cambiare direzione? Perché non scegli un metodo alternativo? Magari puoi mandare in pensione i banner (o quantomeno diminuirne l’uso) e usare una Hello Bar per promuovere i contenuti più importanti. Sai cosa è la Hello Bar? Una barra di notifiche che si inserisce nella parte alta dell’header, praticamente sul bordo dello schermo, per inserire un messaggio. Un messaggio importante. Attraverso questo strumento puoi attirare l’attenzione del lettore verso un contenuto interessante, verso un pagina che ti sta a cuore. Ci sono mille modi per sfruttare la forza della Hello Bar ma le strade si ricongiungono in tre grandi filoni. Traffico La prima soluzione per sfruttare la Hello bar è semplice: portare traffico a una pagina intera o esterna. La barra si posiziona in alto e attira subito l’attenzione: la presenza di un bottone Call to Action personalizzabile migliora le performance. La possibilità di scegliere colori, invece, adatta questo elemento al design del blog. La Hello Bar può essere presente su ogni pagina del blog, oppure puoi selezionare le risorse. Da sfruttare soprattutto per: Promuovere una landing page o un articolo. Far conoscere una nuova risorsa del tuo network. Aumentare le vendite di un prodotto o un servizio. Contatti Una delle funzioni più interessanti della Hello Bar: la possibilità di raccogliere contatti email. Sai bene che la newsletter è uno dei mezzi più efficaci – Email marketing has...
Copy e social: lunghezze ideali
Prima di iniziare a enumerare dati e consigli una precisazione e d’obbligo: non esiste una regola fissa. Non esiste una battaglia tra testo breve e testo lungo, ma sicuramente ci sono delle indicazioni di massima che possono aiutarti a ottenere dei risultati migliori. Voglio dire… è chiaro che un tweet non debba essere superiore a […]
Prima di iniziare a enumerare dati e consigli una precisazione e d’obbligo: non esiste una regola fissa. Non esiste una battaglia tra testo breve e testo lungo, ma sicuramente ci sono delle indicazioni di massima che possono aiutarti a ottenere dei risultati migliori. Voglio dire… è chiaro che un tweet non debba essere superiore a un certo numero di battute. Ma si possono ottimizzare le misure anche all’interno di questo numero, anche quando il limite è dato dalla piattaforma. E per Facebook o Google Plus? Vale lo stesso discorso. Lavorare sui numeri non vuol dire imporre uno stile o un altro. Vuol dire definire delle tecniche per migliorare i tuoi testi social. Ecco qualche esempio concreto: Twitter I dati arrivano da questo post di Bufferapp, e il primo numero che attira la mia attenzione riguarda proprio Twitter: un report di Buddy Media sottolinea come i tweet compresi nei 100 caratteri siano più efficaci. Nella fattispecie, un post tra i 71 e i 100 caratteri dovrebbe avere un’influenza positiva sull’engagement. Ovviamente è specificato che il successo di un tweet dipende da tanti fattori, non solo dalla lunghezza. Ma la semplicità e l’immediatezza di un copy snello può influenzare le azioni di chi segue il tuo account. E soprattutto può essere utile per evitare di sforare il limite nel momento in cui qualcuno vuole retwettare (magari aggiungendo qualche hashtag) il tuo messaggio. Facebook Passiamo a Facebook: qual è la lunghezza consigliata? In questo caso si aggira tra gli 80 e i 100 caratteri. Diverse ricerche hanno confermato che la lunghezza dei post su Facebook influisce negativamente sulle prestazioni: secondo clikz.com un post compreso in...










