Personal branding: da dove iniziare?

Personal branding: da dove iniziare?

Bella domanda. Tutti dicono che bisogna fare personal branding, che non puoi sopravvivere senza personal branding: il freelance deve impegnarsi in questo settore, ma anche il dipendente non può tirarsi indietro. Perché in questo mondo, lo sai bene, c’è un continuo rimettersi in gioco. Il posto di lavoro fisso, come quello al Comune, non esiste più. O comunque è raro, e tu devi essere in grado di contare sempre sul tuo nome. Un nome che deve essere ricco di significati. Sì, questo è il punto di partenza: inizia a ragionare in questi termini, inizia a pensare al tuo nome e cognome non solo come quella sigla che hanno scritto sulla carta d’identità ma come una sintesi del tuo curriculum. Pronunciare il tuo nome e cognome deve essere sinonimo di… bene, questo dipende dalle tue competenze. Quello che posso dirti è che c’è un punto di partenza ben preciso che io chiamo formazione. Studiale il personal branding Esatto. Prima di iniziare a fare personal branding devi studiare. Poi studierai anche in seguito, certo, ma devi iniziare da questo: devi iniziare dai libri, dai corsi, dai webinar, dagli interventi. Devi iniziare da chi ne sa più di te. Io qui ti consiglio di leggere almeno due ottimi libri: la pubblicazione di Sestyle con i quattro esercizi dell’IPER Formula e il grande Personal Branding di Luigi Centenaro che mette a disposizione anche uno schema per sviluppare la tua strategia. Ricorda che il tempo passato a studiare non è inutile. Guarda le persone che hanno successo: quello che costruiscono è dato proprio dal fatto che in passato hanno studiato. Anzi, hanno fatto formazione....
Come (tentare di) diventare Influencer

Come (tentare di) diventare Influencer

Ti piacerebbe essere Influencer? Sai, questa è una delle definizioni più introverse del web: uno specialista è una persona che si è concentrata su un determinato argomento, e ha fatto dei corsi per diventare sempre più esperto in un determinato settore. Ma un Influencer cosa è? Ha delle competenze? Spesso viene accusato di scarsa competenza, e […]

Ti piacerebbe essere Influencer? Sai, questa è una delle definizioni più introverse del web: uno specialista è una persona che si è concentrata su un determinato argomento, e ha fatto dei corsi per diventare sempre più esperto in un determinato settore. Ma un Influencer cosa è? Ha delle competenze? Spesso viene accusato di scarsa competenza, e viene rinchiuso in quella macro categoria dai risvolti negativi che risponde al nome di “guru”. Oggi, sul web, essere un guru vuol dire darsi delle arie, avere troppe cose da fare per mischiarsi con la plebe. In realtà non è così: l’influencer è una persona che viene seguita da un pubblico più o meno vasto e che viene apprezzata per le proprie idee o azioni. Io posso essere un influencer per un pubblico ristretto o vasto. Ed è proprio questa è la chiave: individuare un pubblico e parlare. Non pontificare, non dettare leggi e regole. L’influencer ha seguito un percorso, e mentre oggi appare inarrivabile in passato era un comune mortale che muoveva i primi passi nel social web. Ciò che ha fatto la differenza tra l’attuale influencer e tutti gli altri si ritrova in pochi elementi: la sua capacità di comunicare con un pubblico ben preciso, la presenza di idee chiare e non riciclate, la capacità di produrre e condividere contenuti di qualità. Perché comunicare con un pubblico è importante? Perché rivolgi lo sguardo a una persona ben precisa, e fai in modo che quest’ultima possa rivedere in te la sua persona. Io mi identifico nell’influencer, vorrei avvicinarmi a lui o a lei perché somiglia a me ma con una marcia in più....
Cosa significa essere un blog autorevole?

Cosa significa essere un blog autorevole?

E soprattutto cosa significa avere un blog autorevole in un’ottica di native advertising? Facciamo un passo indietro. Nell’ultimo articolo ho dato la mia opinione riguardo al futuro della native advertising, ovvero della pubblicità che si integra nel sito o nel blog e che si propone come contenuto interno. Un contenuto utile, ma al tempo stesso […]

E soprattutto cosa significa avere un blog autorevole in un’ottica di native advertising? Facciamo un passo indietro. Nell’ultimo articolo ho dato la mia opinione riguardo al futuro della native advertising, ovvero della pubblicità che si integra nel sito o nel blog e che si propone come contenuto interno. Un contenuto utile, ma al tempo stesso riconoscibile. La native advertising non è sinonimo di pubblicità occulta (o peggio ancora di marchetta) perché questo vuol dire mancare il principio chiave per far funzionare l’intero meccanismo: l’autorevolezza. Un blog autorevole è un blog che può lavorare bene con la native advertising perché è visto come una fonte affidabile dai lettori. Ma essere percepito come un blog autorevole non è semplice. Io ho elencato alcuni passi indispensabili per raggiungere questo obiettivo: Contenuti Indispensabili ora più che mai. Per diventare un blog autorevole devi pubblicare contenuti che si possano definire tali. E la strada per raggiungere lo step dei contenuti autorevoli è semplice: devi investire tempo e conoscenze. Per pubblicare contenuti autorevoli non basta buttare giù la solita lista dei migliori plugin WordPress. Questo andava bene 3 anni fa. Ora devi spiegare a fondo l’argomento, devi andare nello specifico, devi citare fonti importanti e dimostrare al lettore i motivi per scegliere quel plugin piuttosto che un altro. Creare un contenuto autorevole vuol dire scendere in profondità, non liquidare l’argomento ignorando punti che potrebbero fare la differenza. Al tempi stesso vuol dire parlare ai lettori con un linguaggio specifico, ma non complicato. La forma viaggia pari passo con la sostanza. Identità chiara L’autore dei testi e il proprietario del blog sono due figure alla luce...
7 citazioni per migliorare il tuo customer service

7 citazioni per migliorare il tuo customer service

Ormai la tua azienda non può prescindere da una buona strategia social, così come non può evitare che le attività su Facebook e Twitter comprendano anche il rapporto con i clienti. Fondere settore social e customer care vuol dire cogliere tutte le opportunità necessarie per migliorare lo scambio in pubblica piazza tra azienda e cliente. […]

Ormai la tua azienda non può prescindere da una buona strategia social, così come non può evitare che le attività su Facebook e Twitter comprendano anche il rapporto con i clienti. Fondere settore social e customer care vuol dire cogliere tutte le opportunità necessarie per migliorare lo scambio in pubblica piazza tra azienda e cliente. Che sia potenziale o reale non conta: dare una buona informazione su una bacheca Facebook, un’informazione professionale e cordiale, vuol dire guadagnare punti per il tuo brand. Puntare poco sul customer service può essere pericoloso. Alcune ricerche sottolineano che in America gli scarsi investimenti in questo settore hanno un peso elevato, molto elevato: 83 miliardi di dollari. Una bella cifra, vero? Per migliorare questo settore ci vogliono investimenti, si devono abbattere le barriere tra i settori del tuo content marketing team. Ma volte basta seguire il buon senso. Ecco 12 citazioni che ti aiuteranno a dare una svolta al tuo customer service, ed ecco quelle che preferisco: Stai servendo un cliente, non stai subendo una condanna a vita. Per dire che devi affrontare il tuo lavoro con gioia, con il sorriso: la passione è tutto quando ti prendi cura delle persone.   I tuoi migliori clienti lasciano una buona impressione. Devi fare lo stesso, solo così non ti abbandoneranno mai. Solo quando avrai lasciato una buona impressione al cliente avrai qualche possibilità di fidelizzarlo.   I clienti non si aspettano un servizio perfetto. Si aspettano che tu riesca a risolvere il problema. Ci riuscirai? Hai le risorse e le competenze necessarie per farlo?   Il cliente è soddisfatto? Fin quando non hai raggiunto il 100% della...
L’arte di vendere qualsiasi cosa (anche online)

L’arte di vendere qualsiasi cosa (anche online)

La tua presenza online ha uno scopo. La tua presenza sui social network ha uno scopo. La tua presenza sulle piattaforme di blogging… beh, sì anche questa ha uno scopo. Quando hai un’azienda devi sfruttare le possibilità, le occasioni che ti vengono offerte dal web. Per questo hai deciso di esserci, anche se la presenza […]

La tua presenza online ha uno scopo. La tua presenza sui social network ha uno scopo. La tua presenza sulle piattaforme di blogging… beh, sì anche questa ha uno scopo. Quando hai un’azienda devi sfruttare le possibilità, le occasioni che ti vengono offerte dal web. Per questo hai deciso di esserci, anche se la presenza non è sinonimo di successo. I risultati non si raggiungono con la semplice presenza. Per raggiungere i tuoi obiettivi devi lavorare a 360 gradi, devi rinforzare tutti gli aspetti del tuo business (brand, social, seo, advertising) ma soprattutto devi saper vendere. Devi essere in grado di vendere qualsiasi cosa. O quantomeno devi conoscere bene i principi del buon venditore. Strano, vero? Ci sono delle regole in questo mondo che valgono per tutti, anche per chi non sta vendendo niente e ha solo bisogno di creare connessioni, di promuovere un contenuto gratuito, di fare lead generation. Le regole della buona vendita aiutano sempre. per questo ho apprezzato subito questa infografica. Commentiamo insieme i vari passaggi? Punta sulla fiducia Per vendere qualcosa hai bisogno di un ingrediente magico: la fiducia. Ma questa regola vale per qualsiasi azione che contempli la presenza di due o più persone. Anche per lavorare con la pubblicità, con il blogging o i social network hai bisogno di fiducia: credi che basti inserire un banner o fare native advertising per raggiungere l’obiettivo? Lavora sul trust, fa’ in modo che il tuo brand sia collegato a valori positivi. Lascia parlare La regola base per avere buoni risultati nel mondo dei social e del blogging: ascoltare. Non solo lasciar parlare senza un filo logico,...
5 modi per rafforzare il brand con un webinar

5 modi per rafforzare il brand con un webinar

Lavorare per il proprio brand vuol dire muoversi a 360 gradi, vuol dire non lasciare nulla al caso: hai sempre bisogno di trovare nuove strade, nuove dimensioni per dare forza al tuo nome online. Ecco il mio consiglio: crea un’esperienza che avvicini i tuoi clienti, i tuoi lettori, le persone che fanno parte della community […]

Lavorare per il proprio brand vuol dire muoversi a 360 gradi, vuol dire non lasciare nulla al caso: hai sempre bisogno di trovare nuove strade, nuove dimensioni per dare forza al tuo nome online. Ecco il mio consiglio: crea un’esperienza che avvicini i tuoi clienti, i tuoi lettori, le persone che fanno parte della community con un’esperienza reale. Magari con un webinar, ovvero un seminario da seguire online. Attraverso un webinar puoi accorciare le distanze, puoi aiutare il tuo nome a muoversi in rete con una declinazione positiva. Una declinazione che, forse, non riusciresti a guadagnare diversamente. Un webinar può fare la differenza. Ma ricordati di seguire queste regole: sono essenziali! 1. Regalo Sai qual è il modo migliore per fare branding con i webinar? Devi regalarlo. La teoria del dono ci suggerisce che un regalo non è mai gratuito, contempla una contropartita: un contenuto di qualità donato ti permette di raggiungere con maggior facilità il tuo target, e di mostrare le tue capacità. Trova la soluzione per creare un webinar gratuito, per fare in modo che le persone possano seguirlo senza limitazioni. Ma soprattutto non vederlo come una spesa: è un investimento. 2. Qualità e utilità Questo aspetto che vale anche per i webwriter gratuiti. Esatto, perché un contenuto gratuito non deve essere di second’ordine. Anzi, deve essere curato, deve avere le caratteristiche di un prodotto sul quale investiresti. Fai delle ricerche, chiedi nei forum e nelle community, non improvvisare e scava nel web per cercare di individuare gli interessi che fanno colpo sulle persone che vuoi raggiungere. Prepara le slide, procurati un microfono di qualità (provalo più...